La Patologia
Neuroma di Morton
Si tratta di una sofferenza del III nervo digitale comune causata da microtraumi cronici nel punto di passaggio tra le teste del III e IV metatarsale. Il III nervo digitale comune è un nervo esclusivamente sensitivo che innerva la cute della parte plantare, apicale ed interdigitale del III e IV dito ; nel punto di passaggio tra le due teste metatarsali, esso decorre al di sotto del legamento intermetatarsale, che è un robusto e spesso legamento che unisce i due metatarsali vicini. In questo punto si realizza una specie di canale osteofibroso dove il nervo può venire sottoposto a microtraumi compressivi che nel tempo portano alla formazione di tessuto fibroso che si deposita tra le fibre nervose scompaginandole e determinando un aumento di dimensioni di un tratto del nervo stesso ; questa zona del nervo assume un aspetto globoso e rotondeggiante del diametro di 5-8 mm. (il diametro del nervo in questa sede è normalmente di circa 1 mm) che viene denominata “neuroma”. Ovviamente l’aumento di dimensioni provoca una maggiore facilità alla compressione del nervo ed un parallelo incremento dei disturbi.
Generalmente la sintomatologia del Neuroma di Morton è molto tipica e la diagnosi è agevole al semplice ascolto dei sintomi descritti dal paziente. Si tratta di una sintomatologia a carattere discontinuo con intervalli di completo benessere. I sintomi vengono descritti come dolore lancinante associato a scosse elettriche e crampi che interessano l’avampiede ed in particolare il III e IV dito ; in genere i disturbi del Neuroma di Morton vengono scatenati dall’uso di calzature o dalla compressione laterale dell’avampiede e scompaiono nell’arco di pochi minuti sfilando la calzatura. Nella maggior parte dei casi le dita sono normoconformate e non sono presenti segni esterni quali tumefazione , arrossamento locale ed aumento del termotatto.
Alcolizzazione del Neuroma di Morton
Negli ultimi tempi abbiamo sviluppato una tecnica terapeutica alternativa; la alcolizzazione del Neuroma di Morton sotto guida ecografica.
Descritta da Dockery nel 1999, essa consiste nell’infiltrazione di alcool (diluito al 4%) ed anestetico direttamente nel nervo, ben individuato mediante l’esame ecografico; l’obiettivo è quello di ottenere una neurolisi chimica del nervo tramite disidratazione ,necrosi, e precipitazione del protoplasma.
In genere il trattamento (alcolizzazione del Neuroma di Morton) prevede un ciclo di 3 infiltrazioni; la seconda a circa 2 settimane e la terza a circa 4 settimane dalla prima. Tale tecnica, che non controindica , in caso di fallimento, l’esecuzione di una successiva neurectomia, permette , durante le settimane del trattamento, la conduzione di una vita completamente normale.
All’esame ispettivo in genere il piede non presenta alterazioni significative morfologiche , salvo la possibile presenza di alluce valgo. E’ in genere presente un dolore elettivo alla palpazione del III spazio intermetatarsale esacerbato alla compressione trasversale dell’avampiede; molto frequentemente alla manovra si riscontra un caratteristico scatto molto indicativo sulla presenza del neuroma (segno di Mulder). Spesso, specie nei casi di maggior durata della sintomatologia, è presente una minore sensibilità cutanea in corrispondenza di III e IV dito, espressione di sofferenza del nervo.
La diagnosi del Neuroma di Morton è essenzialmente clinica ; gli esami strumentali ( in particolare ecografia e RMN) hanno una percentuale piuttosto alta di falsi positivi o negativi e servono essenzialmente per escludere altre patologie dell’avampiede.
Quando la sintomatologia dura da poco tempo, in linea di massima da meno di 6 mesi, può essere tentato un trattamento conservativo in quanto il nervo può essere interessato da alterazioni infiammatorie ed ancora reversibili.
Il trattamento consiste in terapie antiinfiammatorie con farmaci, terapie fisiche o infiltrazioni cortisoniche locali; generalmente i plantari hanno scarsi risultati, tranne in caso di importanti alterazioni dell’appoggio, in quanto, occupando spazio nella calzatura, aumentano la compressione.
Nei casi che datano da maggior tempo, il trattamento è in genere chirurgico e consiste nella asportazione del tratto di nervo alterato (“neurectomia”) ; non esistono conseguenze sul movimento delle dita in quanto il nervo è esclusivamente sensitivo ; residua in genere una minore sensibilità cutanea del III e IV dito spesso appena percettibile.
- 17 Nov 2017